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C'è un aspetto della Bibbia su cui si discute da sempre: i patriarchi prediluviani che hanno vissuto a lungo. Per alcuni la loro lunga vita è allegoria della fede verace che porta a benedizione e “incorruttibilità” dello spirito. Per altri è simbolo di sapienza e di vita eterna (un po’ come i “milioni di anni” della tradizione egizia). Per altri trattasi, invece, di un indizio del fatto che prima della decadenza del ciclo precedente di civiltà gli uomini vivevano davvero un vita molto più lunga di quella attuale. Personalmente non escludo nessuna di queste ipotesi, che possono benissimo essere coesistenti. Se ciò è vero, se nel nostro genoma è insita una possibilità di vita più lunga in quanto ciò è presnte negli scritti sacri di tutte le tradizioni, è possibile rinvenire meccanismi biologici che rallentano l’invecchiamento cellulare? È quello che stanno studiando un team di scienziati dell'Università della California di San Diego (UCSD) che ha raggiunto un importante traguardo nel tentativo di rallentare il processo di invecchiamento grazie a una tecnica innovativa che ha aumentato la durata di vita delle cellule di lievito di ben l'82%...